Attualita
lunedė, 12 maggio 2025
17:39:00
Funerali del piccolo Checco: l'omelia del Parroco don Cosimo Falconetti
“Aggrappiamoci alla luce della fede”
“Carissima famiglia, carissimi bambini,
Ecco il nostro patto, uniti come una sola famiglia. Questo è un momento prezioso, un momento in cui Gesù ci parla. Durante l’omelia, vogliamo che questo sia anche un tempo di preghiera. Una preghiera profonda, che scaturisce dal nostro animo, dal desiderio di incontrare il cuore di Cristo con i nostri cuori affranti, addolorati.
Ci troviamo dinanzi a un grande “perché”, un mistero. Solo la Parola di Dio può illuminarci in questa zona d’ombra, in questa tragedia inspiegabile. Ho pregato lo Spirito Santo. Vieni, Santo Spirito! Vieni, Spirito di sapienza, di consiglio, di fortezza, di scienza, di pietà, di timore di Dio. Solo Lui può portarci luce e forza, come quella forza e quella speranza che ci insegnano i bambini, i ragazzi che oggi sono in chiesa, e che hanno conosciuto la corsa instancabile del piccolo Francesco.
Francesco aveva la forza di correre sempre, di non fermarsi mai. Ora vive con Dio, con gli angeli, in paradiso. Vieni, Santo Spirito, e manda un raggio della tua luce dal cielo. Tu sei il Padre dei poveri, datore dei doni, luce dei cuori. Ti chiediamo la tua luce, Spirito Santo, e chiediamo anche a Dio, Santissima Trinità, che ci doni quello di cui abbiamo più bisogno: la consolazione, la speranza.
Noi crediamo in Cristo morto e risorto. Cristo è la nostra speranza. E questa speranza è viva nella preghiera che mamma Rosalba e papà Domenico hanno avuto sin dal primo istante. Il loro affidamento al Signore, la loro fede, ci insegnano come vivere questo dolore: stringendoci a Cristo.
La nostra fede è fondata non su parole umane, ma sulla Parola di Dio. Francesco è ora in paradiso, con gli angeli e i santi. Noi lo crediamo perché ce lo dice il Vangelo. E se siamo stati battezzati in Cristo, viviamo e risorgiamo con Lui.
Ricordo la foto del giorno del battesimo di Francesco: il suo volto pieno di luce, i suoi occhi spalancati al sole. Era già allora pieno della grazia di Dio. San Paolo ci dice: “Non ci scoraggiamo. Anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno.”
Questa celebrazione non è facile. Ma è piena di grazia: la grazia di sentirci uniti in Cristo, attraverso la Sua Parola, e presto anche nel Suo Corpo, nell’Eucaristia. Gesù ci dice: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.”
Anche Francesco, battezzato in Cristo, partecipa ora a questa vita eterna. Siamo tutti chiamati ad essere santi, immacolati, figli adottivi del Padre attraverso Cristo. Dinanzi a questi eventi ci chiediamo: “Qual è il disegno di Dio?” È un disegno d’amore che non possiamo comprendere ora, ma che Dio conosce perfettamente. E a Lui ci affidiamo.
Concludiamo con le parole di Gesù:
“Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me. E colui che viene a me, io non lo perderò. Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma quella del Padre, e la volontà del Padre è che io non perda nessuno di quelli che Egli mi ha dato.”
Continuiamo allora questa celebrazione eucaristica stringendoci a Cristo, che accoglie e abbraccia il piccolo Francesco. Forti nella fede, nella speranza e nella carità vicendevole, lodiamo insieme il Signore:
Sia lodato Gesù Cristo.”
Redazione