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martedė, 14 ottobre 2025
14:11:00
Barletta Calcio: vittoria e sofferenza, chi sono le certezze?
Il servizio di Amica9Tv
Il Barletta sa vincere soffrendo. Il calcio a tinte biancorosse nel girone H di Serie D sta prendendo il volo dopo i primi istanti non semplici. La squadra di mister Pizzulli sta dimostrando di cosa è capace: si crea tanto e finalmente si concretizza, magari meno di quanto si potrebbe ancora fare. La certezza? I suoi senatori: Riccardo Lattanzio, capocannoniere e capitano e Marco Manetta che ha trovato nel Ferrandina la sua vittima perfetta. Nei due incontri con i lucani, sono due le reti siglate dal centrale ex Albinoleffe e Picerno. Sempre più certezza anche Giuseppe Di Cillo che dopo l’ottimo campionato con l'Acquaviva sta sfornando prestazioni importanti. Dalla difesa alla mediana con Cancelli, Piarulli e motorino Cerutti sempre più on fire. Decine di km percorsi dall’ex centrocampista della Fidelis, reti e assist per l’ex Martina e varietà di gioco per il nuovo innesto che al Puttilli, contro il Pompei, si è presentato con un gol e passaggio chiave per il gol di Laringe. Quest’ultimo, con la maglia numero 7, ne ricorda un altro di numero 7 con la maglia biancorossa, ma per meritarsi il paragone ha bisogno ancora di offrire prestazioni importanti come quelle di questo inizio di campionato. Capitolo a parte per Da Silva: all’attaccante brasiliano, in realtà, come già raccontato da Pizzulli nel pre-Ferrandina, basterebbe soltanto un gol per sbloccarsi. Con Lattanzio lì davanti, Pizzulli ha trovato la soluzione migliore: l’ex Fidelis ha più libertà per spaziare da una parte e l’altra senza far perdere in area i riferimenti offensivi. Insomma: Barletta che oltre a vincere soffrendo sa anche cambiare pelle nel momento opportuno: dal 4-2-3-1 al 4-3-3 senza però perdere verve offensiva. E domenica, intanto, c’è l’Afragolese: una trasferta dagli amari ricordi, di uno 0-0 che ha spento i sogni di gloria di quel Barletta di ormai 3 stagioni fa, e qualcuno, come Riccardo Lattanzio, quella gara di Mugnano la ricorda bene. Ma adesso è un’altra storia: testa bassa e pedalare per i tre punti.
Giuseppe Schiavone