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"Storie e libri": a Barletta arriva Marcello Veneziani
P resentazione di "Scontenti" venerdì 31 marzo alle 18:45



Venerdì 31 marzo alle ore 18:45 nel salone del Circolo Unione di Barletta ripartono gli appuntamenti letterari di "Storie e libri", rassegna culturale organizzata dall'associazione Piazza Marina in collaborazione con la libreria Punto Mondadori di Barletta.
Il primo ospite di un tris di incontri (il 14 aprile sarà a Barletta il giornalista Valerio Nicolosi, il 5 maggio toccherà all'attrice Sarah Maestri) sarà lo scrittore e filosofo Marcello Veneziani che, in una conversazione con il giornalista Paolo Ruscitto, presenterà il suo ultimo interessantissimo libro "Scontenti. Perché non ci piace il mondo in cui viviamo" (Marsilio, 2022). C’è qualcosa nell’aria del nostro tempo che fa della scontentezza il tratto comune dell’umanità, almeno in Occidente; è quel che genericamente si definisce «disagio di vivere». Anche quando deriva da cause esterne, da rapporti sociali o da un clima epocale, lo scontento investe il livello più intimo della nostra vita. Risale dal profondo delle radici e mette in gioco le basi della nostra convivenza, del nostro stare al mondo. Non siamo contenti di come siamo, come viviamo, come veniamo trattati e considerati; non siamo contenti del tempo e del mondo in cui viviamo, a partire da chi ci circonda; non siamo contenti delle classi dominanti e del nostro paese.
«La scontentezza è il male oscuro della vita presente» spiega Veneziani. Lo scontento è definito come «una fiamma che ci arde dentro, brucia e illumina, ci divora e ci fa vivi. Il mondo si regge su chi accetta la sorte ma cammina sulle gambe degli scontenti». Scontenti non vuol dire infelici, malinconici o inquieti.  «Non è la rabbia né l'odio e nemmeno il narcisismo, come invece si sente ripetere, la molla che spinge verso un atteggiamento negativo e ribelle, ma qualcosa di più profondo che li precede. Si tratta di uno stato d'animo personale ed epocale, che solo dopo muta in protesta e in rancore: la scontentezza. A lungo il potere ha puntato sulla rassegnazione, sull'accontentarsi delle persone. Poi è passato a veicolare l'insoddisfazione permanente, la voglia di essere, fare e avere altro, per asservirci tramite i consumi e renderci dipendenti. Ma la scontentezza è sfuggita di mano e si è fatta malcontento...». 
Per capire di chi è figlia, di chi è madre la scontentezza, come coltivarla e mettere a frutto le sue energie, l'appuntamento è alle 18:45 di venerdì 31. Ingresso libero, curiosità obbligatoria.


Redazione



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