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mercoledė, 26  ottobre 2022



09:46:00
Vallone Tittadegna, Caracciolo contro Cannito: "Si assumi le sue responsabilità"
"Invii, successivamente, alla Regione Puglia una nota dettagliata delle spese sostenute"



“Il Sindaco, quale prima autorità sanitaria della città, dimostri di avere la capacità istituzionale di eliminare una problematica ambientale e sanitaria di grande importanza per tutti i cittadini barlettani e provveda a far ripulire immediatamente vallone Tittadegna così come già fatto nel 2019. Invii, successivamente, alla Regione Puglia una nota dettagliata delle spese sostenute affinché si possa valutare l’opportunità di inserire nel bilancio somme da destinare ai comuni più attenti verso le tematiche ambientali e la salute dei cittadini”. Così, il presidente del gruppo PD in consiglio regionale Filippo Caracciolo.

“Sin dall'inizio di questa vicenda - afferma Caracciolo - meritoriamente sollevata dall'ambientalista Antonio Binetti (cui rinnovo nuovamente la mia vicinanza) il Sindaco Cannito, unitamente ad alcuni assessori, ha cercato di scaricare la responsabilità su altri enti perdendo tempo utile a procedere alla pulizia del vallone.  Piuttosto che mostrare capacità di intervento e risolutezza nell’affrontare la tematica,  si è rifugiato in inutili cavilli burocratici e in sentenze finalizzate a scaricare le responsabilità”. 

“Invito, ancora una volta, il primo cittadino ad assumersi le proprie responsabilità. Dia mandato alla Bar.s.a. di ripulire l’area come già fatto nel 2019, quando una petizione promossa da alcuni agricoltori attivi in quella zona mosse la coscienza dell’amministrazione. Il tutto, con la consapevolezza che, la Regione nel frattempo interessata alla problematica, valuterà in base alle proprie disponibilità di bilancio l’opportunità di contribuire alle spese sostenute. Non si perda altro tempo, si colga l’occasione per avviare una seria sinergia tra gli enti. Episodi come quello di vallone Tittadegna potrebbero ripetersi e per questo bisogna procedere ad azioni di prevenzione, controllo e repressione di tali reati. Utile, in tal senso può essere il supporto della tecnologia con l’installazione di fototrappole e telecamere nei luoghi con maggiore criticità.  Con le tematiche ambientali  e con la salute dei cittadini - conclude Caracciolo - non si scherza”. 


Redazione



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