C’è chi per amore farebbe qualsiasi cosa. E poi c’è chi, come lui, il barlettano Nicola Lionetti, l’amore lo prende alla lettera e lo mette in valigia. Sveglia prima dell’alba, partenza alle 6:20 da Lisbona, atterraggio a Bergamo intorno alle 10. Poi via in treno verso Milano, dove ad attenderlo ci sono amici e un’unica, chiara meta: Teramo dove i biancorossi incontreranno il Rovato Vertovese in finale di Coppa Italia Nazionale Dilettanti. Perché lì, sabato, si gioca una partita che per molti è solo calcio, ma per lui è vita. E non servono spiegazioni: confessando con ironia e orgoglio: “non ci sono altre spiegazioni per definire il motivo del viaggio”. Domani mattina, all’alba, partirà in macchina con altri tifosi. Ore di strada, chilometri e attese. Ma l’emozione di essere sugli spalti per sostenere la squadra del cuore non conosce stanchezza. Finita la partita, un’altra corsa contro il tempo: autobus delle 19:45 da Teramo verso Milano, con arrivo previsto alle 6 del mattino. Giusto il tempo di respirare un attimo, forse un caffè veloce, e poi ripartire verso l’aeroporto. Il volo per tornare a Lisbona è fissato per le 10:30.
Un viaggio folle, sì. Ma è proprio questa follia che racconta la vera essenza del tifo: disinteressato, appassionato, totalizzante. Non è solo una trasferta: è un atto d’amore. Parola di Nicola.