Politica
venerdė, 11 luglio 2025
09:27:00
Pd: "Urbanistica confusa e democrazia ignorata: approvate due delibere che Barletta non meritava"
La nota del Segretario Cittadino Bruno
Nel Consiglio comunale del 10 luglio, l’amministrazione Cannito ha approvato due importanti delibere urbanistiche: una sulle «zone B5», l’altra sul recepimento della legge regionale n. 36/2023, il cosiddetto Piano Casa. Due provvedimenti dall’impatto rilevante sul futuro della città, approvati in gran fretta da una maggioranza risicata – solo 17 voti favorevoli su 24 – e nel silenzio assordante che da anni accompagna la mancata adozione del Piano Urbanistico Generale.
Zone B5: una variante mascherata
La città di Barletta è ancora regolata dal Piano Regolatore Generale del 1971. Da allora ogni nuova espansione è avvenuta per varianti approvate caso per caso. Le zone B5, aree già urbanizzate o da completare, rappresentano una leva fondamentale per la pianificazione. Tuttavia, la delibera approvata configura di fatto una nuova variante, adottata senza il rispetto delle procedure canoniche, in violazione delle competenze del Consiglio comunale e senza in coinvolgimento di associazioni, comitati di quartiere, movimenti,...
Piano Casa: un’occasione trasformata in strumento parziale.
Il secondo provvedimento riguarda il recepimento del Piano Casa regionale, uno strumento nato per favorire la rigenerazione urbana, il miglioramento energetico e ambientale e la riduzione del consumo di suolo.
La proposta originaria, frutto del lavoro serio e collegiale della Commissione Urbanistica, è stata però stravolta prima di arrivare in aula, con modifiche mai realmente spiegate, ma di cui possiamo immaginare bene la logica. Il risultato è stato un testo che invece di servire l’interesse generale, appare cucito su esigenze specifiche e limitate.
Il PD ignorato: nessun confronto, nessuna apertura
Durante tutto l’iter formativo, il Partito Democratico è stato completamente escluso dal confronto politico. Nonostante le richieste avanzate più volte dai nostri consiglieri di rinviare la discussione per consentire un approfondimento tecnico serio, nessuna delle istanze è stata accolta.
Persino l’ultima richiesta di differire la calendarizzazione del Piano Casa in Consiglio è stata ignorata. È per questo che, con coerenza, i consiglieri comunali del PD hanno abbandonato l’aula prima del voto: non si può approvare ciò che non si è potuto nemmeno discutere.
Il silenzio assordante del Sindaco
Su due provvedimenti così centrali per la città, il Sindaco Cosimo Cannito non ha speso una sola parola. Nessun intervento, nessuna posizione, nessun segnale. Un’assenza politica che dice molto del clima e della direzione presa da questa amministrazione.
Nessuna intimidazione fermerà la nostra voce.
Durante la seduta, il capogruppo di Forza Italia ha invocato il voto nominale nel tentativo – maldestro e intimidatorio – di mettere pressione ai consiglieri del Partito Democratico. Tentativo rispedito al mittente: la nostra azione politica non si lascia intimidire e continuerà, a testa alta, a difendere gli interessi collettivi.
Un comportamento inaccettabile
Spiace constatare che i consiglieri Massimo Spinazzola e Adelaide Spinazzola abbiano scelto di votare a favore della delibera sul Piano Casa, senza aver mai condiviso né in sede di partito né all’interno del gruppo consiliare la loro posizione, utilizzando motivazioni pretestuose e del tutto incoerenti.
Si tratta di un comportamento grave, che ha contraddetto pubblicamente la linea del gruppo e ha generato confusione e disorientamento nei confronti dei cittadini che chiedono chiarezza, coerenza e responsabilità.
Confido che gli organismi superiori del Partito Democratico sappiano valutare l’accaduto in coerenza con lo statuto e con i principi di responsabilità politica e rispetto delle decisioni condivise.
Cosimo Bruno
Segretario cittadino Partito Democratico
Redazione