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domenica, 14  febbraio 2021



07:00:00
A Barletta presentato il progetto “Il Giudice alla Rovescia” con il magistrato Breggia
Il fine ultimo è favorire la consapevolezza che in democrazia le regole si costruiscono dal basso



Presentato ieri mattina a Palazzo di Città il progetto “Il Giudice alla Rovescia”, che trae ispirazione dall’omonimo libro del magistrato, oggi in pensione, Luciana Breggia, convinta sostenitrice della mediazione e di una saggia cultura della gestione del conflitto.

Il progetto, rivolto ai docenti, agli alunni della scuola primaria e ai genitori, si propone di favorire l’idea che le regole hanno una funzione positiva e protettiva per il vivere in comune al fine di sviluppare il senso civico della cittadinanza consapevole.

È prevista una prima fase di formazione dei docenti coinvolti affinché abbiano gli strumenti per svolgere, nelle classi, i laboratori finalizzati a condurre gli alunni a riconoscere le dinamiche di ogni conflitto, elaborando le regole per risolverlo. I ragazzi saranno chiamati a scoprire che la regola migliore è quella di cercare il dialogo e di riconoscere il punto di vista altrui. Il fine ultimo è favorire il senso di responsabilità individuale e la consapevolezza che in democrazia le regole si costruiscono dal basso.

Alla presenza dell’assessore alle politiche giovanili Oronzo Cilli, promotore dell’iniziativa, dell’assessore all’Istruzione Nicola Gambarrota e delle dirigenti del Settore Pubblica Istruzione, Caterina Navach, e Cultura, Santa Scommegna, la dott.ssa Breggia, intervenuta in collegamento on line, ha spiegato come l’iniziativa nasce dalla sua esperienza di magistrato che l’ha portata a riflettere sulle cause, modalità e soluzioni dei cosiddetti conflitti di prossimità che si sviluppano tra le persone vicine per motivi familiari, sociali e professionali.

"Spesso le figure coinvolte – ha dichiarato l’ex magistrato – non hanno gli strumenti per affrontarli in modo corretto delegandone la decisione ai professionisti quali i giudici, gli avvocati. Noi rovesciamo il modo di affrontare tali dissidi – ha affermato ancora Breggia – facendo ricorso alle risorse interiori e trovando così soluzioni anche creative. Ovviamente tale processo prima si attiva e prima fornisce risultati perciò si è pensato di iniziarlo già nel contesto scolastico. La scuola deve dare questo tipo di educazione generando un interscambio formativo tra docenti, alunni e genitori finalizzato alla ricucitura delle relazioni compromesse e a cercare – Rodari docet – l’intesa più che la vittoria".

Dall’assessore Cilli la consapevolezza che "L’Amministrazione comunale di Barletta ha intrapreso con gli istituti scolastici interessati questo percorso educativo con entusiasmo, poiché finalizzato al coinvolgimento dei giovani in un’idea innovativa di giustizia, legalità, rispetto delle regole e del vivere civile. L’idea portante è quella di collocare gli individui al centro dei conflitti affinché la gestione e la soluzione delle controversie rappresenti un alto momento pedagogico, di responsabilità e crescita sociale. Ecco, credo di poter affermare con soddisfazione che le attività del progetto aprono una visione più moderna e al passo con i tempi nei rapporti interpersonali, configurandosi come innegabile contributo alla formazione delle generazioni future di cui le istituzioni devono doverosamente occuparsi".

 


Redazione



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