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mercoledė, 21  agosto 2019



19:38:00
Cattivi odori in città, individuata la probabile causa di quanto accaduto
Cannito, “Non vuol dire avere risolto il problema, i controlli proseguiranno”



Un guasto a un motore di una azienda che si
occupa della lavorazione di sottoprodotti animali e vegetali, il cui stabilimento si trova a Trani e
la sede legale ad Andria, sarebbe la causa dei cattivi odori che la sera di domenica scorsa, 18
agosto, hanno pervaso gran parte del territorio cittadino rendendo l’aria irrespirabile e
costringendo i cittadini a restare in casa con balconi e finestre chiusi. E’ quanto emerso dai
controlli messi in campo la sera stessa e dalla collaborazione fra le polizie municipali di Barletta
e Trani e fra i sindaci dei due capoluoghi della Bat, Cosimo Cannito e Amedeo Bottaro. Tali
riscontri, insieme all’esposto presentato dalla polizia municipale di Barletta, sono al vaglio della
Procura di Trani, insieme a un altro rapporto emerso da controlli effettuati nella sola città di
Barletta ieri sera.
“Questo non vuol dire che abbiamo risolto il problema - ha detto il sindaco Cannito – i
controlli proseguiranno e, anzi, saranno intensificati con l’ausilio di droni, essi rappresentano
una tecnologia di grande supporto per il controllo del territorio e la metteremo in campo il
prima possibile”. “Se i cittadini vivono un disagio, o un potenziale pericolo per la salute, il
nostro interesse è scoprirne le cause per restituire loro serenità e benessere perché, voglio
ribadirlo, quanto accaduto domenica, è stato di una gravità inaudita, si è arrivati ad essere
limitati nella libertà di respirare all’aria aperta, a dover stare chiusi in casa”, ha aggiunto il primo
cittadino. “Questa amministrazione comunale, in poco più di un anno, in materia ambientale,
ha fatto quello che mai era stato fatto prima – ha concluso Cannito – facendo tesoro anche del
lavoro svolto in città dai movimenti ma dando poi dimostrazione, sul campo, di essere capaci di
farci carico dei problemi ambientali della città”. A tal proposito l’assessore all’Ambiente
Ruggiero Passero ha elencato i provvedimenti e le strategie attivati. L’implementazione del
monitoraggio ambientale dell’aria con le centraline mobili, i 52 piezometri per il controllo del
sottosuolo e della falda, il protocollo d’intesa con Asl, medici, associazioni ambientaliste e Isde
per il biomonitoraggio delle unghie dei bambini che partirà a ottobre prossimo, con l’intento di
monitorare anche il latte materno; l’apertura del dipartimento provinciale di Arpa Puglia a
Barletta; la raccolta della plastica in mare, già partita, che vede Barletta, con Molfetta, comune
capofila in Puglia per questa attività, grazie alla collaborazione dei pescatori, e unico capoluogo
in cui avviene; un progetto che sta portando avanti il CNR ISPRA con il comune di Barletta per
il monitoraggio delle microplastiche nella zona dell’Ofanto. “Dopo Taranto – ha detto
l’assessore Passero – Barletta, dal punto di vista ambientale, è la città più monitorata di Puglia, i
nostri controlli proseguiranno, la presenza di Arpa darà maggior vigore alle nostre attività e la
magistratura e gli organi inquirenti faranno il resto, questo è il percorso che intendiamo seguire
e che ci porterà sicuramente a risultati positivi”.
Il consiglio comunale monotematico, inizialmente previsto per domani, non ha poi trovato la
completa condivisione della conferenza dei capigruppo che ha comunque preso atto della
mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, a sua volta favorevole a celebrare il consiglio
subito. “Si tratta solo di un rinvio – ha ribadito il sindaco - che consentirà di arrivare in aula con
maggiori elementi e di accogliere tutte le proposte che verranno presentate”.
Non è mancata, infine, una nota polemica da parte del primo cittadino nei confronti
dell’Assessorato regionale all’Ambiente, dal cui rappresentante istituzionale Cannito si sarebbe
aspettato una attestazione di vicinanza o una manifestazione di interessamento per quanto
accaduto. “Questa è solo l’ultima delle occasioni perse da parte della Regione per dimostrare
interesse nei confronti di questo territorio e di questa città, pare che non esistiamo e questo crea
disappunto e rammarico”.


Mariagreca Colamartino



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