Il 13 maggio è stato convocato il Consiglio Comunale di Barletta con la proposta di intitolare una via cittadina a Sergio Ramelli, giovane militante del Fronte della Gioventù – organizzazione neofascista – ucciso nel 1975 da esponenti dell’estrema sinistra.
Pur condannando fermamente l’omicidio di Ramelli, che fu un atto barbaro e inaccettabile, riteniamo che la decisione dell’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Cosimo Cannito e dal Presidente del Consiglio Comunale Marcello Lanotte, rappresenti una grave forzatura morale e politica.
A distanza di 50 anni, anche come generazione cresciuta dopo la Guerra Fredda, abbiamo preso le distanze da qualunque forma di violenza.
Ma la condanna della violenza non può e non deve trasformarsi in una celebrazione unilaterale che esclude dal racconto storico le responsabilità e le atrocità del fascismo, durante la guerra, nel dopoguerra e negli anni successivi.
Barletta è una città decorata con la Medaglia d’Oro al Merito Civile e Militare per la sua Resistenza al nazifascismo. Non possiamo accettare che questa eredità venga tradita. Non possiamo dimenticare l’eccidio nazifascista che costò la vita a 11 vigili urbani, un netturbino e della piccola Rosaria Cannito, colpita dalla rappresaglia nemica a soli 11 anni.
Intitolare una via a Ramelli senza avviare un autentico percorso di riflessione e verità condivisa, significa scegliere di fare dei soli caduti neofascisti dei “martiri”, eludendo ogni confronto serio con il passato. È una scorciatoia che tradisce la necessità di affrontare la storia in modo onesto e complesso, e che tenta di affrancare l’eredità politica della destra dalle responsabilità del fascismo.
Il rischio evidente è quello di alimentare una retorica identitaria e nostalgica, che trova oggi spazio e legittimazione anche nelle istituzioni. Mentre si chiede moderazione per il 25 aprile, si chiudono entrambi gli occhi davanti ai raduni neofascisti di Dongo e Milano.
Ribadiamo la nostra ferma opposizione a questa scelta divisiva. La memoria di quegli anni bui non può essere affidata a una singola figura, né trasformata in uno strumento di battaglia politica.
Chiediamo all’Amministrazione di ritirare questa proposta e ricordarsi che Barletta è città Antifascista e dei barlettani sono stati uccisi in una strage dal regime fascista.
Shady Alizadeh - Responsabile Diritti PD Puglia
Domenico Desantis - Segretario PD Puglia