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venerdė, 15  ottobre 2021



08:39:00
Tamponi, Amati: “Quando una cosa è gratis c'è qualche altro che paga”
"Il lockdown prima e le vaccinazioni poi hanno permesso a molte attività di riaprire"



“Ma perché i tamponi ai non vaccinati devono pagarli i vaccinati? Quando una cosa è gratis c’è sempre qualche altro che paga: i cittadini con le loro tasse o le imprese togliendo le risorse alla produzione per un capriccio scientificamente infondato”.

Lo dichiara il presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“L’ipotesi incredibile caldeggiata da qualcuno di far pagare alle casse pubbliche o ai datori di lavoro i tamponi per chi ha scelto di non vaccinarsi è irrispettosa verso quella grande comunità che nei mesi scorsi si è messa pazientemente in fila per ricevere il vaccino.

Quel gesto di senso del dovere verso gli altri (perché è diseducativo e anche scorretto parlare sempre e solo di diritti e delle proprie piccole rivendicazioni) ci sta consentendo di tornare alla normalità. Il lockdown prima e le vaccinazioni poi hanno permesso a molte attività di riaprire e di tornare a produrre economia. E oggi che vogliamo fare? Premiare e dare ragione a coloro che si sono fatti tuttologi stando dietro a un pc? Coloro i quali, vale ricordarlo, hanno anche in qualche caso deriso chi ha scelto, pur con legittime preoccupazioni, di fidarsi della prova scientifica? Le libertà che si rivendicano con estrema facilità prevedono per tutti l’assunzione di responsabilità di pensiero e scelte. C’è stata una meravigliosa e faticosa campagna vaccinale.

Chi ha scelto di non fidarsi della competenza si paghi il tampone perché è venuto meno a dei doveri verso quella comunità da cui oggi vuole, anzi pretende di ricevere il sostegno economico per farsi il tampone ogni due giorni”.


Redazione



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