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sabato, 17  dicembre 2022



15:09:00
Sinisa Mihajlovic perde la partita della vita
Tutti abbiamo tifato per lui ed ora ci sentiamo tutti sconfitti



E’ stata l’ultima foto. Un abbraccio e un bacio. Il primo dicembre, Zdenek Zeman  presentava a Roma il suo libro “ La bellezza non ha prezzo “ ed ecco apparire, a sorpresa, Sinisa Mihajlovic, venuto a salutare ed abbracciare il Maestro. E’ stata la sua ultima uscita pubblica. Passano 15 giorni e arriva la notizia che nessuno voleva sentire: Sinisa ha perso la dura partita contro la leucemia e a 53 anni ci ha lasciati. L’abbraccio e il bacio a Zeman, sono stati il saluto di Sinisa al mondo del calcio che tifava per lui. Ci sono persone che, pur non conoscendoli direttamente, ti segnano in maniera indelebile.

Uno di questi, sia come calciatore, sia come allenatore ma soprattutto come uomo è stato Sinisa Mihajlovic. Ha combattuto dal Luglio 2019 contro un terribile avversario: Un avversario battuto la prima volta con il trapianto; nulla ha potuto nella gara di ritorno e così è maturata la sconfitta della gara più importante. In tutto il periodo della malattia, Sinisa non è stato mai solo, la città, la squadra e i tifosi del Bologna hanno sofferto e gioito con lui.

Come non ricordare il pellegrinaggio dei tifosi al Santuario della Madonna di San Luca, la cittadinanza onoraria di Bologna per meriti umani, i giocatori sotto la finestra del Sant’Orsola a cantare e tifare per il mister e lui che saluta dalla finestra, le partite guidate dalla panchina per non lasciare soli i ragazzi, la grinta e la serenità con cui ha affrontato i momenti difficili. Sinisa, per le grandi doti umane dimostrate nel periodo della malattia, non apparteneva solo a Bologna ma era di tutti gli Italiani. Abbiamo fatto il tifo per lui, ecco perché ci sentiamo tutti sconfitti.


Cataldo Colamartino



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