Attualita
lunedė, 15 dicembre 2025
19:30:00
Legambiente Barletta: “Censimento del verde in ritardo di 12 anni, ora servono chiarezza, tempi certi e partecipazione”
La nota
La recente Deliberazione della Giunta Comunale n. 398 del 12 dicembre 2025 segna un punto di
svolta formale nella gestione del patrimonio arboreo della nostra città. Come circolo Legambiente
di Barletta, accogliamo positivamente la “presa d'atto” dei risultati del Censimento del Verde
Pubblico, ma chiediamo al contempo formalmente alcuni chiarimenti in merito.
L'atto parla chiaro: il tecnico incaricato ha consigliato l'abbattimento di ben 247 esemplari per
ragioni di stabilità. Parallelamente, si dà indirizzo per un piano di piantumazione in 488 formelle
attualmente vuote.
Non è chiaro se le 488 formelle vuote includono o meno gli abbattimenti previsti, per cui il piano
deve considerare un totale di 735 piantumazioni.
Sulla carta, il saldo sarebbe positivo. Tuttavia, la storia recente di Barletta ci insegna che tra
l'indirizzo politico e la messa a dimora effettiva, e soprattutto la manutenzione post-impianto,
trascorra un arco di tempo indefinito. Non vorremmo che i 247 tagli avvenissero con solerzia
immediata, mentre le 488 nuove alberature restassero un “auspicio” chiuso nei cassetti del
Servizio Manutenzioni o nelle parole di una Delibera.
Se da un lato quindi, il censimento del verde è finalmente realtà, dall'altro emergono criticità che
non possono essere ignorate.
È doveroso ricordare che il Censimento del Verde è un obbligo stabilito dalla Legge Nazionale
10/2013 per tutti i Comuni sopra i 25.000 abitanti. Il fatto che Barletta approvi questo strumento
solo nel dicembre 2025, con ben dodici anni di ritardo evidenzia una gravissima carenza di
programmazione decennale, costantemente segnalata dal nostro circolo.
Per oltre dieci anni, il nostro verde è stato gestito senza alcun riferimento tecnico, portando
probabilmente a quel degrado che oggi “impone” l'abbattimento di quasi 250 alberi, .
La delibera cita la gestione affidata alla società in-house BAR.S.A. S.p.A..
In qualità di associazione portatrice di interessi ci chiediamo se il disciplinare tecnico sarà davvero
aggiornato per includere i Criteri Ambientali Minimi (CAM) citati nell'atto.
Non basta censire; serve prevedere una manutenzione che possa contare su un bilancio coerente
con la visione del verde in città e con competenze all’altezza del compito assegnato per
abbandonare le potature selvagge (capitozzature), una delle principali cause dell’indebolimento
degli alberi, resi oggi pericolosi e destinati all'abbattimento.
La Giunta elenca altresì macro-obiettivi ambiziosi: benefici ambientali, sociali ed estetici. Si parla
di “assorbimento di CO2” e “mitigazione delle isole di calore”.
Obiettivi, appunto, poiché i fatti parlano d’altro: nessuna crescita degli spazi verdi, piantumazione
della zona 167 completamente andata in malora per mancanza di irrigazione/manutenzione, aree
destinate a verde riconvertite a parcheggi contro ogni logica di mobilità sostenibile e l’elenco
sarebbe davvero lungo.
Ricordiamo che siamo ancora in attesa del Piano Comunale del Verde (PCV) e del Piano di Gestione
del Verde, atti definiti come "consequenziali", ma ancora non redatti. Senza questi strumenti
operativi e senza le risorse finanziarie del bilancio 2026-2028 realmente stanziate, la Nature
Restoration Law rimarrà per Barletta una sigla vuota.
Richiediamo quindi:
•Trasparenza totale: pubblicazione immediata della documentazione cartografica e del piano degli
abbattimenti sul S.I.T. comunale, affinché i cittadini possano verificare ogni singolo taglio. La
gestione del verde non può essere solo un link riservato ai tecnici (modalità NO-WEB),precluso
per ragioni di riservatezza (e quali sarebbero, poi?)
• Cronoprogramma certo: chiediamo date certe per la piantumazione delle 488, ovvero delle 735
formelle vuote.
• Partecipazione: la gestione del verde deve diventare un vero processo partecipato con la
cittadinanza e le associazioni e non una semplice spunta da smarcare nell’agenda delle attività.
Redazione