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venerdė, 2  giugno 2023



11:21:00
L'arte anima la piazzetta dell'ex Distilleria di Barletta con "XLart"
Dal prossimo 9 giugno si trasferirà sul largo anche il laboratorio “L'onomatopèa delle storie"



A gennaio sono partite ufficialmente le attività di XLart project: azioni condivise per un luogo senza nome. Il progetto è vincitore dell’avviso pubblico Creative Living Lab – 4 edizione, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e, attraverso azioni di natura artistico-culturale- che vede coinvolte diverse realtà professionali del territorio- ha come obiettivo la rigenerazione di una piazza della nostra città: nello specifico il largo adiacente la ex distilleria delimitato da viale Marconi, via Vittorio Veneto e via Alfredo Reichlin. Obiettivo dell’azione progettuale è quello di attribuire nuova memoria ad uno dei tanti luoghi  di Barletta da tempo trascurati.

Già da novembre dello scorso anno, prima ancora di entrare nel vivo delle attività, le associazioni partner di progetto hanno condotto un’indagine volta a definire lo stato dell’arte dei luoghi, sia sfruttando il know how degli esperti di rigenerazione coinvolti- la Dott.ssa Maria Filograsso, l’Avv. Cosimo Matteucci, l’Arch. Massimiliano Cafagna-  sia raccogliendo le idee e il punto di vista dei cittadini attraverso interviste svoltesi direttamente sul luogo.
Una delle linee fondamentali su cui si muove il team di Xlart è quella  di creare un ponte tra realtà culturali, comunità e amministrazioni col fine di attivare un dialogo partecipativo e costruttivo.

A tale scopo si sono intraprese azioni trasversali che hanno coinvolto gli studenti di alcune scuole superiori di Barletta- prima fra tutte, la collaborazione con gli alunni del Liceo Artistico “Leontine e Giuseppe De Nittis” che hanno  immaginato la piazza sotto una nuova luce per poi realizzare, grazie all’aiuto del prof. Alberto D’andrea, il logo del progetto- ma anche il Liceo Scientifico Carlo Cafiero che ha accolto il nostro team in una conferenza sulla rigenerazione e il Liceo Classico per le Scienze Umane che ha destinato una delle azioni progettuali- Narrability, a cura di Vulmaro Doronzo- ad una intera classe di studenti, la 3c seguita dalla prof.ssa Rachele Dileo.

Le azioni trasversali, però, hanno visto altri attori farsi portavoce del messaggio di Xlart: Centro Anziani, C.A.Gi., Legambiente, Ambulatorio Popolare e… popolazione!
Non vedevamo l’ora, però, di abitare la piazza e farla risuonare con le nostre vite.

La prima azione artistica ad animarla è stata “BeNDo”- un progetto a cura di Dania Mansi in collaborazione con Elisabetta Lauro e Stefania D’Onofrio artiste del collettivo Krass- che vede invece coinvolti gli alunni dell’ Istituto Superiore I.P.S.I.A.- Moda. In BenDo le incursioni artistiche raccontano l’era dei social e i suoi “contenuti”, rivisitandoli con uno sguardo in controtendenza: collettivo, inclusivo, creativo e rivelatore. Le performance di movimento si ripetono una volta al mese senza preavviso con il contributo creativo degli alunni,  guidati dalla docente responsabile del progetto Lucia Piccolo, figura trainante che rappresenta il ponte tra le idee delle artiste e la realizzazione delle azioni sceniche da parte dei ragazzi.

“Il coinvolgimento dei ragazzi è, per me, ogni volta, sorprendente e disarmante- racconta Dania Mansi -sgretola tutti i preconcetti sul “disinteresse” delle nuove generazioni e mi porta a pensare che basti solo uno spazio in cui potersi esprimere, in cui mettere in campo le competenze e far scorrere le idee. Quello spazio richiede attenzione, ascolto, come se potesse ancora raccontare, occupando un posto tra i ricordi della città grazie al suo passato e al suo divenire”.

Olga Mascolo- de “I Nuovi Scalzi” - ha inondato la piazza con i bambini dai 5 agli 11 anni e i giochi teatrali del laboratorio “Memorie e narrazioni” e racconta: “i bambini hanno immaginato e sognato attività e contesti che possono essere realizzati durante l'intero anno solare. Lo slargo è una vera e propria isola pedonale, dove far convergere iniziative di valorizzazione e frequentazione dello spazio stesso”.

E’ approdato sul #largosenzanome lo scorso weekend anche “Il Clown invisibile” a cura di Gianbattista Rossi- "Fattoria degli artisti"- e che si avvale della collaborazione di Rosellina Goffredo-  con i suoi giovani adulti per imparare ad abitare lo spazio utilizzando tempi diversi. L’obiettivo è quello di restituire un tempo a quello spazio per ritrovare il proprio tempo. Il proprio posto. La propria identità. Restare anonimi, nudi e spogli per conquistare la propria presenza. Dice Rossi : “questo spazio è il luogo ideale in cui restare anonimi, nudi e spogli per conquistare la propria presenza; questo è lo spirito che pervade il nostro laboratorio e, il #largosenzanome, nel suo immutato silenzio, pare chiedere solo di essere abitato.”.
Abitano la piazza, per prendere nota dei suoi mutamenti, anche i ragazzi di “Narrability”, laboratorio di storytelling a cura di Vulmaro Doronzo – “Krass”- , che si muovono su più azioni e più modi di raccontare i luoghi da ricordare, i laboratori XLart e l’evento finale di XLart. Foto, immagini, testi per dipanare il racconto di un luogo senza memoria che si arricchirà di forme e storie per costruirne una propria.

Altra testimonianza è quella di Elisabetta Lauro- “Krass”- che ha curato la Residenza artistica “Step IN- tra individuo e collettività” e il laboratorio “Microdanze digitali”:
“Vacillo quando sono al centro della distesa bianca, la sua ampiezza è per me quasi paralizzante e mi sento piccola, e anche un po' inutile. Faccio un respiro, trovo coraggio e do il primo passo. È così che comincia la relazione tra me e il Largosenzanome, e mi domando: è possibile amare un luogo senza per forza cadere nella tentazione di doverlo trasformare a proprio piacimento? Nel progetto ho provato ad attraversare e vivere il largo in diverse modalità per conoscerlo da vicino: l'ho osservato, l'ho fotografato, l'ho abitato, ci ho danzato, ci ho mangiato, ho incontrato gente, lavorato con ragazzi, ho partecipato a performance istantanee e ora diventa anche spazio prove.

Sono tre gli elementi che mi legano a questo luogo: il suono di un treno che passa di lì e che per me è diventato la sua voce, Il senso di spaesamento che provo quando vi sono al centro e la forza che ricevo dall'immagine di un singolo individuo immerso nella vastità. Quello che mi auguro davvero è che questo progetto possa aiutare a volgere la giusta attenzione verso un luogo che ha bisogno più di cure che di manomissione. Dobbiamo imparare a preservare ciò che di per sé è già  bello per fare in modo che possa risplendere.”

Dal prossimo 9 giugno si trasferirà sul largo anche il laboratorio “l’onomatopèa delle storie- favole di ieri e di oggi”- “Sciarabbà”- a cura degli esperti Mariella Parlato, Angela Dimiccoli, Maria Filograsso, Paolo Dinuzzi e Michela Diviccaro che proverà a indagare e trovare- attraverso la ricerca onomatopeica- un linguaggio intergenerazionale che attraversi, anche, il #largosenzanome.

In attesa di raccontarvi altro e oltre… vi ricordiamo che il 30 Giugno ci sarà il grande evento conclusivo di tutti questi mesi di ricerca, gratuito e aperto alla cittadinanza, in cui proveremo a restituirvi un po' delle nostre ricerche ed emozioni.

 


Comunicato stampa



arte TEATRO







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