La prima novità che subito non sfugge è la scomparsa della categoria spiaggia libera con servizi, che almeno da queste parti in realtà non è ami decollata. Cancellata anche la previsione del 60 percento di spiagge libere che scende al 50 percento lasciando quindi l'altra metà a pagamento, ovvero il 10 percento in più di ciò che potrebbe accadere ora, misura che per qualcuno favorirebbe i privati.

E poi più potere ai comuni per la disciplina degli interventi edilizi sul demanio. Sono in sintesi alcune delle regole che compongono il nuovo piano delle coste la cui proposta è stata presentata ieri a Anci e balneari dal consigliere delegato all’urbanistica Stefano Lacatena: “Così risolviamo i problemi: puntiamo su semplificazione e pianificazione”. Affermazioni che destano perplessità in associazioni come Legambiente. Di tutt’altro avviso il sib, sindacato dei lidi balnearii