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venerdė, 16  marzo 2018



10:17:00
ESCLUSIVA - Mennea: 'Bagno d'umiltà PD'. Sulle Amministrative? 'Io sono disponibile'
Dopo le elezioni politiche l'intervista al consigliere regionale



Il consigliere regionale PD, Ruggiero Mennea, torna a parlare in esclusiva a BarlettaNews24.it, commentando la sconfitta delle elezioni politiche ma nel contempo proiettandosi al futuro ed in particolare alle Amministrative. Mennea è anche presidente del comitato regionale di Protezione Civile ed ha ricoperto negli anni passati la carica di consigliere comunale.

Consigliere Mennea, cominciamo con la sua disamina sul voto delle elezioni politiche e sulla pesante sconfitta del suo partito? Sconfitta inequivocabile e che ha fatto emergere tutta una serie di criticità dell'azione politica del partito e della sua classe dirigente. Si è sbagliato nella comunicazione delle nostre idee e di ciò che abbiamo fatto al governo nazionale e regionale ma, soprattutto e per troppo tempo, presi solo dalle attività di partito e di governo, sono stati dimenticati quelli che sono i veri problemi di sopravvivenza dei cittadini: dalla povertà più assoluta, alle classi operaie, ai piccoli imprenditori, agli agricoltori, sino a giungere alla sicurezza, all’ambiente, alle periferie. Il PD è stato visto dagli Italiani quale partito d'elitè, di potere. A questo ci sono da aggiungere la composizione delle liste che purtroppo non hanno tenuto conto di tutti i territori e di chi in questi anni è risultato vicino alle istanze degli stessi. Basti dire che due dei sei capilista pugliesi plurinominali non hanno raggiunto il quorum, venendo eletti grazie ai resti. Questo la dice lunga anche su una legge elettorale che è risultata inadeguata e non rispondente al contesto storico e politico che stiamo vivendo. 

Eppure a scrivere quella legge elettorale è stato proprio il PD? Quando parlavo di errori mi riferivo anche a questo. Anche sulla legge elettorale abbiamo sbagliato, tanto da aver partorito una legge che non attribuisce nessun vincitore a queste elezioni e che predilige la coalizione senza aver considerato che il PD non aveva una coalizione. Insomma, una legge pasticciata, figliastra della bocciatura del referendum. Il paradosso di questa legge, ad esempio, tornando ai collegi plurinominali, è che un partito del Nord come la Lega, in Puglia, ha eletto la metà dei parlamentari PD. E su questo le maggiori responsabilità ricadono sul Sindaco di Bari Antonio Decaro che si è occupato della composizione delle liste stesse con l’avvallo necessario del Presidente Emiliano. 

Sul suo collegio che vedeva candidato alla Camera dei Deputati all'uninominale Caracciolo e che ha visto eletta al Senato la prof.ssa Messina?
Caracciolo non poteva fare meglio. Non c'è stata una vera e propria preparazione alla competizione elettorale. Le candidature sono arrivate in maniera improvvisa e tardiva, e questo è stato uno dei tanti motivi per cui abbiamo perso. La prof.ssa Messina ha raggiunto un risultato positivo meritato anche perché leale e fedele referente politico di spicco del Presidente Emiliano. 

Quindi rispetto all'ondata dei 5 Stelle che hanno fatto 'cappotto' in tutti i collegi uninominali si poteva fare qualcosa?
L'ondata è stata forte ed ha raggiunto livelli elevati imprevedibili. Siamo arrivati terzi ovunque con candidati di “peso” come Pentassuglia, Amati, Blasi, Spina, Gentile, Stefano, Cosmai.

Ecco siete arrivati terzi seppur al governo della Regione, con molti comuni amministrati e nonostante un centro-destra in Puglia non dei migliori...
Esatto ma il loro cartello elettorale e le liste in campo hanno portato ad un risultato migliore. Questo nonostante l'inconsistenza della proposta politica pugliese che, ad esempio, ha registrato la cancellazione dallo scacchiere politico di un personaggio politico storico come Fitto e, di contro, ha eletto Miss Molise. 

Da cosa bisogna ripartire? Bisogna farsi un bagno di umiltà e ripartire dalla strada, da ciò che chiedono i cittadini comuni e dalle loro gravi difficoltà. 

Parliamo delle Amministrative di Barletta, cosa cambia dopo le elezioni politiche?
Chi non ha compreso la lezione delle politiche, non ha capito niente. E' cambiata la geografia ed il buon senso deve portare il PD a riprogrammare tutto. Bisogna riflettere attentamente e cercare di mettere insieme le varie forze che si vogliono impegnare per la città: dall'estrema sinistra all'estremo centro, escludendo il civismo improvvisato di stampo mercenario. Bisogna individuare 10 punti di cose realizzabili e smetterla di parlare di urbanistica e di questioni di palazzo ma andare tra la gente, ascoltarla e appuntarsi le cose più semplici da fare per rendere la vita quotidiana dei cittadini meno gravosa e più dignitosa. Basta poco...

Scelzi, quindi, resta o no? Non è questione di nomi ma è questione di programmi fatti di priorità e di nuovi schemi politici. Bisogna anteporre le cose da fare e l'intesa tra galantuomini alla bagarre dei candidati. Oggi fare un passo indietro significherebbe essere responsabili rispetto alla sconfitta delle politiche facendo un passo in avanti verso il futuro della città.

Le Primarie ancora possibili? Se si azzerra tutto subito possono essere una buona via ma devono servire ad includere e non ad escludere come avvenuto in passato con le guerre tra bande e confronti solo muscolari. 

Cannito potrebbe ufficializzare a breve la sua candidatura, cosa si sente di dire nei suoi confronti? Se siamo ancora in tempo per recuperare Cannito ne beneficiarà tutto il centro-sinistra ma soprattutto la città di Barletta. E' riunendo tutto il centro-sinistra, tutte le forze sane e responsabili della città che si vincono le Amministrative.

Lei che fa? Si candiderebbe sindaco? Io sono da sempre a disposizione del partito ma soprattutto della città di Barletta. E' dovere per noi dirigenti rispondere ad una richiesta di buon governo. Se c'è unità sui dei punti ben precisi da approvare per il bene della comunità sin da subito in Consiglio Comunale, io ci sono. La politica è cambiata. La gente non guarda più ai nomi altisonanti. I cittadini, in buona sostanza, non votano Ruggiero Mennea ma ciò che Ruggiero Mennea vuole fare per Barletta mettendo davanti la propria credibilità e la propria storia personale, professionale e politica. Il mio auspicio è che si possa fare sintesi, evitando però candidature faziose ed estemporanee che potrebbero peggiorare le cose.

Qual è il principale avversario del centro-sinistra alle prossime Amministrative? Indubbiamente il 5 Stelle. Il loro non è più un voto di protesta ma un voto strutturato. Non bisogna colpevolizzare i cittadini rispetto ad un voto nella loro direzione ma capire cosa chiedono per vivere meglio in una Barletta migliore, partendo dalle problematiche di tutti giorni, avvicinandoli di più alla vita amministrativa. I cittadini vogliono sentirsi parte integrante e protagonisti della vita amministrativa ogni giorno e non solo in campagna elettorale.


Francesco Zagaria










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