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giovedė, 8  febbraio 2018



11:36:00
APE: "Occupazione suolo pubblico, vogliamo chiarezza"
L'ennesima richiesta dell'Associazione dei Pubblici Esercenti



Eravamo indecisi, già da un po’,se pubblicare o meno un articolo che provasse a spiegare o meglio a farci spiegare qual è la visione e la considerazione che, chi ancora amministra la Nostra Città, ha nei confronti delle attività di pubblico esercizio, nella fattispecie di quella che ormai è diventata, e andrà sempre peggio, problematica della disciplina delle regole per l’occupazione temporanea di suolo pubblico. Considerato gli articoli a riguardo degli ultimi giorni, è doveroso avere chiarezza!!

Come associazione A.P.E. non è falsità affermare che siamo stati i primi a volere e proporre alcune modifiche al regolamento suddetto, riconosciuto da tutti, e in più occasioni, come obsoleto! Dunque eravamo presenti a tutte le riunioni di commissioni comunali finanziate per capire lo spirito e le motivazioni con le quali le associazioni chiedevano determinate modifiche e per esprimere un parere tecnico sulle stesse. Soltanto dopo diversi mesi trascorsi tra rimpalli di responsabilità tra l’assessore e il dirigente alle attività produttive, siamo riusciti ad avere una risposta alle nostre richieste. La maggior parte di queste venivano vagamente evase dal dirigente con il fatto che l’amministrazione si rimette nelle mani della Sovrintendenza al paesaggio per un parere definitivo. A questo punto il presidente stesso della commissione così come tutti gli altri componenti, fino  anche a diventare terreno di scontro così come dimostrano i verbali,hanno chiesto se si potesse  avviare un iter di confronto con la Sovraintendenza per completare le osservazioni. Non è stato mai fatto niente di tutto ciò!  Ma la cosa a nostro avviso più grave,e senza dubbio il motivo per il quale adesso ci troviamo in questa situazione di empasse, è che l’amministrazione Cascella, scevra della condivisione con la Sovrintendenza che per detta di loro stessi è vincolante per i pareri definitivi, ha approvato nel Consiglio comunale del 17luglio 2017 il nuovo regolamento sulla disciplina di occupazione temporanea di suolo pubblico. 

Troppi gli emendamenti fuori luogo esposti dai consiglieri comunali senza che nessuno conoscesse bene l’argomento trattato, troppa la fretta nelle votazioni di questi emendamenti, troppe due ore a discutere che ruolo dovesse avere la Sovrintendenza per poi non considerarla neanche, troppa la superficialità nel trattare un così delicato strumento, troppa la sicurezza delle proprie idee senza che venisse preso minimamente in considerazione il lavoro fatto dalle commissioni preposte. Adesso che il danno è stato fatto e la situazione è diventata critica, è arrivato il momento che l’assessore Gammarota, il dirigente Filannino e il sindaco Cascella, si prendano le loro responsabilità e provassero a trovare una soluzione a questo pasticcio. Proprio loro che sempre hanno sostenuto che c’è un regolamento e va rispettato, bene a loro diciamo che esistono dei doveri, esistono dei tempi, esistono delle regole e vanno rispettate. Ci sono istanze di domanda di occupazione di suolo pubblico che sono ferme in attesa di risposta dal mese di settembre 2017. C’è un regolamento poco chiaro, confuso e disconosciuto dalla Sovrintendenza e c’è imbarazzo da parte del dirigente a mandarle queste istanze per averne il parere. In questa situazione di incertezza,l’unica cosa certa sono i pressanti controlli della polizia municipale e i relativi verbali e diffide, ma di soluzioni neanche l’ombra. Non è strano se nella vicina Trani questi problemi non ci siano e come il nuovo regolamento di occupazione di suolo pubblico venga addirittura preso come modello dalle Città limitrofe. Riteniamo che a differenza della Nostra Città, Trani ha avuto la fortuna di avere un assessore alle attività produttive, che ha lavorato in stretto contatto,gomito a gomito,e soprattutto con la visione e la considerazione che le attività di pubblico esercizio sono una risorsa per la città e non un problema. Non dimentichiamo che le nostre attività svolgono anche un ruolo sociale in quanto luogo di
aggregazione e scambio culturale. Immaginatevi un paese senza! E visto che siamo in periodo di campagna elettorale,che tutto ciò sia da monito a chi se ne dovrà occupare.

Abbiamo bisogno di chiarezza, non possiamo più vivere nell’attesa che qualcuno si ricordi di noi,
delle nostre attività e del nostro lavoro.
Abbiamo famiglie, abbiamo da pagare i fornitori,abbiamo dipendenti di cui dobbiamo decidere,
mese per mese, se tenerli o meno a lavorare.
Per lo meno chi prende un lauto stipendio da dirigente, faccia chiarezza e sblocchi questa situazione
e per una volta tanto si schieri dalla nostra parte. Le regole ci sono e le vogliamo rispettare,ma in
vista anche della imminente arrivo della primavera ancora non sappiamo se potremo lavorare con i
tavolini all’esterno, e questo francamente è molto grave e preoccupante per noi.
Pensavamo di progredire ma a quanto pare la situazione è peggio di quando non avevamo neanche
un regolamento ma c’era tanto fermento e entusiasmo intorno ai pubblici esercizi.


Redazione










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