sabato 31 maggio 2025




Ultimissime:


Politica
venerdė, 30  maggio 2025



12:49:00
Discariche, gli iscritti al PD BAT: "Basta ampliamenti, serve bonifica e trasparenza"
Un documento firmato da oltre venti esponenti dem della provincia denuncia la gestione delle discariche nelle aree di Tufarelle e San Procopio, chiedendo lo stop agli ampliamenti e una chiara presa di posizione politica



Il 20 marzo scorso numerosi esponenti del Partito Democratico di tutta la Provincia BAT
hanno mandato agli organismi provinciali del partito un documento di allarme sulle
proposte di ampliamento delle discariche.
A riscontro il 7 aprile scorso si è tenuta una partecipata riunione della direzione
provinciale con la presenza del Presidente della Provincia Avv.to Bernardo Lodispoto.
Il dibattito che ne è seguito ha evidenziato che il tema discariche è di straordinaria
attualità e merita attenzione, perché il territorio è costellato di discariche private e
richieste di ampliamento che, oltre ad essere prive dei requisiti necessari,
contravvengono al principio di autosufficienza e di prossimità nella gestione dello
smaltimento dei rifiuti all’interno della provincia sancito dall’art. 182 bis del Codice
dell’Ambiente.
Il documento del 28 Maggio emesso dal Presidente della Provincia di Barletta Andria
Trani sull’ampliamento della discarica di San Procopio, che richiama la necessità di non
procedere in maniera affrettata ed invoca un processo partecipato, rappresenta un passo
avanti.
Anche l’Istituzione di un Osservatorio Provinciale per il Controllo Ambientale, inteso
come strumento permanente di monitoraggio e partecipazione per coinvolgere
Amministrazioni locali, ARPA, ASL, comitati civici e terzo settore è una buona notizia,
per monitorare l’impatto ambientale degli impianti esistenti e di quelli in fase di progetto
e garantire massima trasparenza alle procedure autorizzative.
La zona delle Tufarelle fra Minervino e Canosa di Puglia e Contrada San Procopio a
Barletta sono solo due esempi.
L’Istituzione del Parco del Fiume Ofanto e del Parco delle Cave avrebbero dovuto
suggerire ben altro che un contenzioso giuridico dinanzi a Tar e Consiglio di Stato ed il
silenzio-assenso dell’Amministrazione di Minervino targata Fratelli d’Italia.
Servirebbe un’azione di bonifica vera dell’intera zona, contigua al Locone, al Fiume
Ofanto e quindi ai Comuni di Minervino Murge, Canosa, San Ferdinando, Trinitapoli,
Margherita di Savoia e Barletta, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Sono note e lunghe le vicende che negli ultimi 35 anni hanno interessato la zona delle
Tufarelle:
− la Cobema è stata oggetto di cronache giudiziarie e di una procedura d’infrazione
della comunità economica europea,
− la Solvic tratta rifiuti che tecnicamente “non si esauriscono mai”,
− la Bleu è autorizzata a smaltire 1,5 milioni di metri cubi ed ha da tempo ingaggiato
una lunga battaglia per ottenere l’ampliamento a ben 5,5 milioni
− la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta con riferimento ai pronunciamenti
di ASL e ARPA.

La Provincia e l’Amministrazione Comunale di Minervino a guida Fratelli d’Italia, in merito
alla richiesta di ampliamento proposta dalla Dupont per ulteriori 700.000 metri cubi di
nuovi rifiuti, non hanno tenuto in nessun conto la volontà popolare espressa dal Comune
di Minervino con la Consultazione Popolare del 2012, o le numerose delibere di indirizzo
adottate in precedenza dallo stesso Comune (61/2008, 34/2009, 48/2016).
Non hanno avuto valore le deliberazioni dal Comune di Canosa di Puglia all’epoca
dell’Amministrazione La Salvia e da quelle che si sono succedute.
Non interessano le proteste dei comitati civici delle due città e le forti e chiare posizioni
contrarie assunte dalla Diocesi di Andria, tanto nel 2017, quanto nel 2025.
Inaudita altera parte, la Provincia di Barletta Andria Trani, senza un dibattito pubblico
rispettoso delle prerogative di tutti i cittadini, ha espresso parere favorevole al
Procedimento Autorizzativo Unico Regionale. In particolare l’Amministrazione
provinciale non ha tenuto conto del principale elemento ostativo: l’area in questione è
compromessa dalle numerose discariche per il trattamento dei rifiuti e quindi non si
potrebbero rilasciare autorizzazioni di ampliamento, perché il principio del risarcimento
del danno ambientale cagionato da imprese autorizzate allo smaltimento in questo caso
non potrebbe essere neppure applicato a causa della pluralità di soggetti autorizzati ad
operare nella stessa zona.
In Contrada San Procopio a Barletta la Daisy ha chiesto un ampliamento della discarica
per stoccare 563.000 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi su un’area di 46.500 metri
quadrati.
Anche in questo caso la vicenda ha incontrato il parere contrario del Comune di Barletta,
oltre che di ARPA e ASL, pur se la sostituzione in itinere dell’Ing. Ernesto Bernardini con
l’Ing. Francesco Lomoro ha sollevato più di qualche dubbio sulla volontà effettiva
dell’Amministrazione Comunale, in contraddizione con la volontà espressa dal Consiglio
Comunale della Città.
Infatti l’acclarato conflitto di interessi esistente indurrebbe l’ing. Lomoro ad astenersi da
qualsiasi pronunciamento a qualsiasi livello, sia regionale che provinciale oltre che per
effetto del suo coinvolgimento nell’inchiesta “Mercimonio”, relativa alla bonifica della
Cobema di Canosa di Puglia.
Anche per questa discarica si sono pronunciati sia il Comitato Cittadino No Discarica che
il Comitato Operazione Aria Pulita, esprimendo parole chiare e nette sulla contrarietà alla
concessione di qualsiasi autorizzazione di ampliamento nell’area di San Procopio.
Una chiara replica in fotocopia di quanto accade per Contrada Tufarelle.
L’Osservatorio proposto per disporre di dati ufficiali forniti dalla Provincia è fondamentale
strumento di conoscenza e trasparenza, mentre la mancanza di trasparenza legittima
qualsiasi dubbio, per effetto delle inchieste giudiziarie e delle infrazioni segnalate dalla
Comunità Economica Europea.

Tuttavia, l’Osservatorio non è strumento di direzione politica e deve agire a monte ed a
valle delle decisioni di indirizzo politico che fin qui sono mancate. Per questo la Provincia
e tutti i suoi organismi (Conferenza dei Sindaci e Consiglio Provinciale) dovrebbe
esprimersi in maniera chiara ed inequivocabile per vietare ogni ampliamento di
discariche esistenti che devono essere al contrario chiuse, quando hanno esaurito la
capacità di stoccaggio già autorizzata. Esattamente come la Provincia BAT ha fatto nella
circostanza del deposito di scorie nucleari tra Genzano di Lucania e Spinazzola.
Diniego che, a rigore, dovrebbe riguardare anche il parere autorizzativo espresso per
Tufarelle a Minervino Murge.
Sottoscriviamo questo documento perché costituisca chiaro promemoria per il
Commissario del Partito Democratico, cui rivolgiamo gli auguri di benvenuto e di buon
lavoro.
Trani, 29 Maggio 2025.
Gaetana Angiulo, PD Minervino Murge
Gilda Caruso, PD Trani
Stefano Chiariello, PD Trani
Dino Cozzoli, PD Bisceglie
Antonio Divincenzo, PD Barletta
Raffaella Ieva, PD Andria
Michele Lamacchia, Sindaco di San Ferdinando, PD San Ferdinando
Dina Liso, PD Andria
Elisabetta Mastrototaro, Consigliere comunale, PD Bisceglie
Andrea Patruno, PD San Ferdinando
Pinuccio Paolillo, Consigliere comunale, PD Barletta
Peppino Pirro, PD Andria
Fernando Riccio, PD Trani
Domenico Rotondella, PD Spinazzola
Daniele Santoro, PD Trani
Bartolo Sasso, PD Bisceglie
Michelangelo Superbo, PD Minervino Murge
Rino Superbo, PD Minervino Murge
Michele Tamburrano, Consigliere comunale, PD Minervino Murge
Domenico Tangaro, PD Andria
Anna Maria Tarantino, Consigliere comunale, PD Trinitapoli
Nicola Ventura, PD Trani
Eleonora Vitale, PD Trani
Vincenzo Zaccaro, PD Andria
Sabino Zinni, PD Andria


Redazione










Barletta, riparte il progetto biancorosso: Iannone e Daleno tracciano la rotta

Barletta, intervento fitosanitario endoterapico sui lecci del centro urbano