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sabato, 5  novembre 2022



08:30:00
Doronzo e Diviccaro: “Il popolo di Barletta "liberato" solo a chiacchiere”
I consiglieri di Si-Coalizione Civica per la Città Futura



"Le recenti indiscrezioni di stampa- seguite dai feroci scontri interni alla maggioranza del sindaco Cannito- sulla possibile presenza, in Consiglio Comunale, di un accordo sottobanco tra Forza Italia e Partito Democratico, ci impone una presa di posizione netta e chiara." A scriverlo i consiglieri comunali Carmine Doronzo
e Michela Diviccaro, Si-Coalizione Civica per la Città Futura.

Lo scorso giugno abbiamo accettato l’esito delle urne e dato avvio ad un serio lavoro di ricostruzione di un fronte di alternativa a partire dal ruolo che gli elettori ci hanno riconosciuto, ossia quello di forza di opposizione. Con questo spirito stiamo presidiando la città ed il Consiglio Comunale, senza far mancare le nostre proposte ma anche la nostra voce critica tutte le volte che riteniamo necessario denunciare ciò che non va in città.

Negli ultimi due consigli comunali, e a mezzo stampa, abbiamo denunciato l’esclusione di studenti e disoccupati tra i criteri di accesso alla carica di scrutatori nei seggi elettorali; il mancato rinnovo dei contratti Barsa per i lavoratori e le lavoratrici del global service e dei disciplinari che ancora lasciano scoperte le aree verdi della zona 167; lo stato di abbandono delle nostre periferie con intere aree trasformate in discariche a cielo aperto; la non partecipazione del Comune ad un importante finanziamento promosso dal Gal Daunofantino; l’assenza di spazi di aggregazione per i giovani; il mancato coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori barlettani nella stagione teatrale; la sempre più crescente emergenza abitativa; l’incomprensibile attendismo sulla pulizia del vallone Tittadegna; il protrarsi del disservizio causato dal non funzionamento degli ascensori nel sottopasso di via Milano/via Fracanzano.
Quale forza democratica, ambientalista, civica e di sinistra, attenta ai bisogni degli ultimi e con una storia ben radicata in questa città, non acconsentiremo mai al fatto che gruppi consiliari e singoli consiglieri comunali possano, formalmente, fregiarsi del ruolo di “opposizione” pur essendo, nei fatti, organici ad una maggioranza che, fin dalle prime battute della consigliatura, si è mostrata tanto instabile quanto dannosa.
Le anomale convergenze sull’elezione del presidente del Consiglio Comunale, così come sulle nomine dei membri del C.d.a. della casa di riposo o del presidente del collegio dei revisori dei conti risultano, ai concittadini più attenti, come campanelli d’allarme rispetto ai soliti giochi di palazzo a cui il sindaco Cannito dovrebbe coerentemente opporsi e ci ha, invece, abituati in tutti questi anni.

Mentre, a parole, si erge a paladino di cause “liberatorie” della città, nei fatti, si crogiola nel mantenimento di uno status quo i cui attori protagonisti sono sempre gli stessi che, nonostante i disastri prodotti e gli innumerevoli cambi di casacca, governano la città ininterrottamente da decenni.
A preoccupare non è soltanto la possibilità che gran parte dell’agone democratico si riduca al perseguimento di logiche spartitorie nei posti di comando ma anche che, in assenza di ruoli chiari e definiti, prevalga un’idea di città lontana anni luce da quello che, a gran voce,richiede la cittadinanza ossia benessere, cura per l’ambiente e servizi pubblici di qualità. Come si coniugano queste richieste con la previsione di un’ulteriore cementificazione a ridosso del centro storico (ex area Eni)? Come si può pensare di convertire un’intera area industriale senza prevedere un piano complessivo di bonifica ambientale e servizi pubblici, senza incrociarne gli obiettivi con quelli del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, e, soprattutto, senza aver ancora approvato il Piano Urbanistico Generale? Com’è possibile consentire che venga smantellata, svendendone gli arredi mai utilizzati, una struttura fondamentale come la Casa di Riposo Regina Margherita? Come si può continuare a respirare in città un'aria tanto maleodorante senza che le istituzioni muovano un dito?

Di fronte a questi quesiti- a cui potremmo aggiungerne molti altri- ribadiamo la necessità democratica e costituzionale di garantire un’opposizione seria e coerente che svolga un ruolo di vigilanza attiva, coinvolga la cittadinanza e si confronti con essa e con il tessuto associativo. Per questo facciamo appello a quanti vogliano contribuire alla crescita di un fronte di alternativa di non cedere alle tentazioni del potere a tutti i costi e di prendere nettamente le distanze da chiunque giochi a tenere un piede in due scarpe garantendo voti, incassando seggiole e prospettando il peggiore e più antico vizio della politica conservatrice e borghese che si ammanica e trama inciuci affinché tutto cambi purché tutto resti come era prima,
con buona pace del povero popolo di Barletta "liberato" solo a chiacchiere".


Redazione










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