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mercoledė, 10  gennaio 2018



12:54:00
Marinaio morto, maxi-risarcimento
Dopo 10 anni la vicenda trova epilogo



Il Tribunale di Taranto ha riconosciuto agli eredi di un sottufficiale della Marina militare che morì di cancro al polmone provocato dall'esposizione all'amianto a bordo delle navi militari italiane, un risarcimento complessivo di circa 700mila euro (tra speciale elargizione, rivalutazione e ratei non goduti) e una pensione mensile di 1600 euro. Lo rende noto 'Contramianto onlus', che ha fornito assistenza legale alla famiglia dell'uomo.
"A dieci anni da quel decesso - sottolinea Luciano Carleo, presidente dell'associazione - la famiglia, composta da vedova e figlio, ottiene il riconoscimento di 'Vittima del dovere'.

Nessuna somma potrà riportare in vita il proprio caro, ma con quel riconoscimento viene sancita la correlazione tra tumore e amianto killer. Un diritto sacrosanto per quella morte rubata che, come dimostrato da Contramianto - afferma Carleo - è stata provocata dalla inalazione delle fibre cancerogene di amianto respirate dal marinaio lavorando e vivendo sul naviglio di Stato".


Redazione










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