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giovedė, 8  luglio 2021



16:52:00
Inquinamento ambientale a Barletta, il sen. Quarto ne parla in Senato
Ha mostrato i dati emersi dal biomonitoraggio eseguito sulle unghie dei bambini



Il senatore Ruggiero Quarto (Movimento 5 Stelle) ha portato in Senato lo studio condotto a Barletta sulle emissioni di inquinanti nell'ambiente.

Ha mostrato i dati emersi dal biomonitoraggio, eseguito sulle unghie dei bambini, pubblicato dal dott. Agostino Di Ciaula sulla rivista Exposure and Healt:

"A Barletta, oltre un secolo fa, sorse un cementificio, fuori dal centro urbano, ma, col passar del tempo, fu circondato da palazzi e opifici, finendo, di fatto, nel tessuto urbano di una città di centomila abitanti.

Tale impianto, come tanti similari in Italia, è utilizzato come co-inceneritore di rifiuti pretrattati CSS e ciò desta forte preoccupazione.

A febbraio 2019, per conoscere i possibili effetti degli inquinanti emessi, pur monitorati al camino e nei limiti di legge, è stato siglato un protocollo d’intesa tra Comune, ASL, ISDE, Ordine dei medici, scuole primarie e associazioni ambientaliste, per un biomonitoraggio finanziato dall’ASL.

La proposta fu lanciata dal Forum Salute e Ambiente, portata nelle istituzioni dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e, grazie alla pressione di tanti cittadini, attuata dal Sindaco.

È stata misurata, per la prima volta al mondo in un congruo arco spazio-temporale, la concentrazione di 24 metalli nelle unghie dei piedi di 366 bambini tra 6 e10 anni.

Il 25 giugno scorso Di Ciaula ha pubblicato i risultati sulla prestigiosa rivista “Exposure and Health”.

I bambini che vivono e frequentano la scuola nell’area esposta alle emissioni del cementificio mostrano un bioaccumulo cronico di metalli tossici (nichel, cadmio, mercurio e arsenico). Esso si correla, indicando una fonte comune.

L’articolo conclude che i cementifici situati in aree urbane sembrano quindi dannosi e sono necessarie politiche di prevenzione primaria per proteggere la salute dei bambini: 1) delocalizzazione; 2) norme più restrittive per l’uso dei combustibili fossili; 3) limitazione di rifiuti ricchi di metalli pesanti; 4) educazione sanitaria.

Questo studio impone ora la massima attenzione, sia sul fronte sanitario, per approfondire e valutare l’effettivo rischio sui residenti nell’intorno dei cementifici, e sia su quello ambientale e socio-economico, al fine di eliminare la causa, se pericolosa.

Bruciare i rifiuti, così come tombarli, è un tragico errore. E ora sappiamo che potrebbe anche essere pericoloso, ancor più per i bambini.

La strategia “rifiuti zero” è l’unica sostenibile, attivando le 5 R: Riduzione, Riuso, Riciclo, Raccolta, Recupero".



Redazione



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