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martedė, 5  dicembre 2017



11:35:00
A Barletta aria inquinata
A spiegarne i motivi è il Prof. Ruggiero Quarto



Nei mesi scorsi a Barletta è statoeseguito un rilievo del traffico urbano finalizzato alla redazione diun Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). La “fotografia”che ne è scaturita mostra una città soprassatura di autoveicoli.Che il traffico sia opprimente, è nel vissuto quotidiano di ognicittadino! Ora lo sappiamo nel dettaglio: congestionato e caotico,con sosta ardua e selvaggia. Il tutto condito da un graveinquinamento, come più volte rilevato dalle centraline dimonitoraggio della qualità dell'aria. Inquinamento responsabile digravi problemi alla salute, come sottolineato da tutte le agenzie perl'ambiente/salute. Le statistiche indicano che in una città comeBarletta è ragionevole attribuire all'inquinamento da trafficocirca 30-40 morti l'anno, senza contare altri problemi di salute,quali broncopatie ed allergie, specialmente nei bambini! Si sa, poi,che le statistiche ci lasciano indifferenti sin tanto che non ciinteressano da vicino; e allora ci assale la disperazione pertragedie annunciate.


Ora occorrerà passare alla redazionedel piano. Ovvero trovare tutte le soluzioni strutturali eorganizzative in modo che la mobilità urbana sia efficiente e, nelcontempo, l'inquinamento dell'aria sia mitigato. Spero proprioche un tale piano sia realizzato, perché in passato è già successoche il comune abbia commissionato studi preliminari, ben remunerati,senza alcun seguito.


È pur vero che il piano in sé èsquisitamente tecnico, ma occorrono gli indirizzi politici. Lacomunità deve fornire ai tecnici i limiti entro cui muoversi perrisolvere i problemi. Il piano deve quindi avere una “filosofia”di base. Infatti, in città possiamo muoverci a piedi, in bici, moto,autobus, metro, auto. Come vogliamo muoverci a Barletta? Qualiinfrastrutture serviranno? Marciapiedi, piste ciclabili, parcheggi,strade, rotonde, mezzi pubblici?


Dico innanzitutto che il piano che sivuol fare lo chiamano “sostenibile” (la S di PUMS). Mal'aggettivo “sostenibile” è fin troppo abusato. Sia ben chiaroche l'unico piano “sostenibile” è solo e soltanto quello chenon prevede la circolazione di auto e moto veicoli a scoppio incittà. Ancor più nel centro urbano. Sarebbero più consoni sinonimidi “Sostenibile”, del tipo “Accettabile”. Quindi PUMA, tantoper essere corretti e non essere presi in giro. Ma quantoaccettabile? È una domanda tragica, perché qualsiasi rispostaimplica deroghe alla salute che, data la sacralità della vita, nondovrebbero esser concesse. Per non far la parte dell'utopistafolle, non dico di azzerare, ma almeno di ridurre drasticamentel'impatto funesto del traffico.


Ma, per una scelta salutista e digenerale benessere psicofisico, dobbiamo cambiare paradigma nelconcetto di mobilità urbana; occorre passare dall'idea di unacittà per le auto, al progetto di una città a misura d'uomo,ovvero per pedoni. A spazi urbani squallidi, occupati da strade,parcheggi, rotonde, occorre sostituire spazi vitali, con marciapiedi,piazze, viali e parchi verdi. A spazi asfaltati e impermeabili,bisogna rimpiazzare spazi verdi e permeabili. Ciò, oltre che farcibene, eviterebbe l'intasamento della fogna bianca, in caso dipioggia, e il conseguente arrivo di acque inquinate a mare attraversoi numerosi canali pluviali esistenti a Barletta.


Per tale benefico cambiamento èindispensabile una vasta, vasta, vasta area pedonale nel centrourbano, laddove è presente un abitato fitto e sono concentrati lagran parte dei servizi pubblici e privati e molte attivitàcommerciali. Il centro urbano deve diventare una sorta di centrosociale, culturale e commerciale all'aperto: servizi, spaziculturali, negozi. Date le dimensioni e struttura di Barletta ciò eassolutamente possibile e vantaggioso.


Occorre coraggio, una politicalungimirante, premura per la salute dei cittadini e capacitàorganizzative. Perché, poi, una tale idea sia premiante per tutti, ènecessario implicare i portatori d'interesse: cittadini e gestoridelle molteplici attività. Insomma, un PUM(S) partecipato econdiviso.


Penso, poi, che sia necessario:
a) agganciare PUM(S) e PUG (PianoUrbanistico Generale), disegnando un centro pedonalizzato e favorendoun policentrismo urbano;

b) rendere funzionale il trasportopubblico che unisca le periferie al centro (magari con piccoli efrequenti autobus elettrici);
c) completare in maniera efficiente larete di piste ciclabili e farle penetrare al centro, laddove sonoassenti, prevedendo posteggi sicuri per le bici;
d) realizzare parcheggi scambiatori perle auto, serviti da bus navetta per il centro;
e) inibire l'uso di auto e motoveicoli a scoppio e incentivare quelli elettrici;
f) programmare una capillareinformazione ed educazione ambientale, implicando le associazioni divolontariato nel campo dell'ambiente e della salute;
g) prevedere centri di aggregazione espazi d'incontro anche al chiuso.
Dobbiamo assolutamente scongiurare cheil PUMS sia sminuito ad un mero piano del traffico, semplicemente perfar scorrere meglio le automobili. Siamo Uomini e non robot.


Ruggiero Quarto (Docente di Geofisica -Università di Bari)


Redazione










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