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venerdė, 25  ottobre 2019



13:21:00
Questa sera incontro sulla Siria del Nord
A promuoverlo è il Circolo ARCI 'Carlo Cafiero'



Nel ciclo di eventi a sostegno della Resistenza del Rojava e della confederazione democratica della Siria del Nord avremo l'occasione di incontrare Emanuele un volontario internazionalista recentemente rientrato da un'esperienza lunga mesi in Rojava.
Con lui discuteremo di confederalismo democratico, rivoluzione delle donne e del processo di autodeterminazione in atto in Rojava e minacciato dall'invasione turco-jihadista.
Ci vediamo presso il Circolo ARCI Carlo Cafiero 
in Corso Vittorio Emanuele II, 63
venerdì 25 ottobre a partire dalle 19:30

Cosa sta succedendo sul confine turco-siriano?

Lo scorso 9 ottobre il governo turco ha dato il via ad un operazione militare con la quale invadeva il territorio siriano attaccando la Confederazione Democratica della Siria del Nord. Città, come Kobane, simbolo della lotta contro il fondamentalismo dell’autoproclamatosi Stato Islamico sono in queste ore oggetto di un’ingiustificata aggressione militare da parte dell’esercito turco e diverse bande di jihadisti da esso sostenute ed armate.

Dall’apertura dell’offensiva l’esercito turco servendosi di bande di jihadisti legate ad Al Qaeda ed a ciò che resta dell’ISIS si è reso protagonista di attacchi indiscriminati contro obiettivi civili, non risparmiando ospedali e scuole. Il tutto sta avvenendo nel disinteresse della comunità internazionale che a parte qualche timida presa di posizione verbale non è riuscita a produrre nulla di concreto. Molte ONG sono state bersagliate dall’aviazione turca, esecuzioni sommarie per le strade dei villaggi sotto assedio sono state compiute da quello che si presenta al mondo come FSA (Esercito Libero Siriano). L’emergenza sanitaria in atto non ha ricevuto le attenzioni delle Nazioni Unite, tuttora incapaci di aprire un corridoio umanitario sulla frontiera irachena e le ONG presenti sul territorio sono state costrette ad evacuare le loro strutture. Le prigioni ospitanti alcuni tra i più pericolosi membri dello Stato Islamico sono state assaltate dall’offensiva turca, favorendone la fuga.

Il cessate il fuoco di 5 giorni si è rivelato una farsa, le SDF ed i civili sono stati costretti a ritirarsi da Serekanye, una pulizia etnica è in corso a Tel Abyad.
Le YPG e YPJ (Unità di Protezione del Popolo ed Unità di Protezione delle donne) inquadrate nelle SDF (Forze Siriane Democratiche) stanno resistendo agli attacchi di uno dei più potenti eserciti NATO e da bande di tagliagole da esso armate e sostenute. Ciò per cui combattono non è un territorio o uno stato nazione, ma il semplice diritto ad esistere in una società basata sull’emancipazione delle donne ed il rispetto e la tutela di tutti i gruppo etnici e religiosi. 


Redazione










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