Attualita
domenica, 15 giugno 2025
20:11:00
Barletta per la Palestina. In 2000 per la Pace
"Ora il nostro compito è continuare a farla risuonare"
Barletta ha risposto con forza e dignità all’appello per la Palestina. Circa duemila
persone hanno attraversato le strade della città in un lungo corteo che ha unito
generazioni, sensibilità e percorsi diversi sotto un unico principio: il diritto alla vita e
alla libertà.
Una manifestazione partecipata e sentita, resa ancora più significativa dalla
presenza di rappresentanti delle istituzioni comunali, provinciali e regionali, nel pieno
rispetto di una scelta chiara: nessuna bandiera di partito, ma una sola parola
comune: PACE.
Il momento iniziale del flash mob – il suono delle sirene, poi le esplosioni, e infine le
donne con i propri piccoli in fuga dai bombardamenti che cadono al suolo, morte,
abbracciate ai loro figli – è stato toccante e intenso. Una premessa potente che ha
aiutato a immedesimarsi, anche solo in parte, nell’orrore quotidiano vissuto dal
popolo palestinese.
Significativi gli interventi di Mohammad Afaneh, presidente della Comunità
Palestinese in Puglia e Basilicata, e di Joan Patrik Sabot, videomaker ebreo
francese, che hanno entrambi condannato con fermezza il massacro in atto contro il
popolo palestinese, sottolineando quanto la partecipazione popolare, unita e
trasversale, sia uno strumento fondamentale per parlare ai governi e rompere il
silenzio.
A rendere ancora più potente il messaggio, una bandiera palestinese lunga 50 metri
che ha sfilato per tutta la manifestazione e che, al termine del corteo, è stata calata
dal bastione del castello. Da un luogo “simbolo” che ha conosciuto le guerre,
l’impero e la resistenza al nazifascismo, si è alzata una sola voce: STOP AL
GENOCIDIO!
Il sit-in finale ha rappresentato un momento di riflessione e distensione, uno spazio
condiviso per tutte e tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questo
importante atto collettivo di partecipazione e consapevolezza.
La partecipazione straordinaria di ieri è il segnale chiaro che le iniziative nate da un
sincero tumulto popolare, libere da retoriche e interessi di parte, sono quelle capaci
di parlare davvero al cuore delle persone. La rabbia, ma anche il desiderio di pace,
la vicinanza ai popoli oppressi, la consapevolezza del valore della vita sopra ogni
cosa: sono questi i sentimenti che hanno animato il cammino che ci ha portati fin qui.
Barletta ha dimostrato che un’altra voce è possibile. Ora il nostro compito è
continuare a farla risuonare.
Redazione