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giovedė, 12  giugno 2025



15:00:00
Scuola D'Azeglio, la comunità scolastica scrive al sindaco Cannito
“Serve una soluzione concreta, non un doppio turno. Vogliamo risposte e garanzie per il futuro dei nostri bambini”



Gentile ed Ill.mo sig. Sindaco dott. Cosimo Cannito
 
Da poco abbiamo appreso che il plesso della scuola Massimo D'Azeglio sarà oggetto di ristrutturazione ed adeguamento sismico.
Nel contempo si è “diffusa la voce” della sua intenzione di trasferire le sezioni della scuola dell'infanzia presso l’immobile Principe di Napoli sito in Piazza Plebiscito e di allocare, invece, le 12 classi di scuola primaria presso il plesso della scuola “Mons. R. Dimiccoli”.
In quest’ultimo immobile, però - attualmente occupato anche dagli I.C. “Modugno-Moro” e “Musti – Dimiccoli” – vi è la disponibilità di sole 6 aule, quindi non sufficienti ad accogliere tutti gli alunni.
Ecco che viene fuori la sua bizzarra ed inattuabile proposta della frequenza su doppio turno della scuola primaria che non tiene assolutamente conto del disagio alle famiglie, alle donne lavoratrici e agli stessi bambini a cui verrebbe preclusa la possibilità di svolgere attività extrascolastiche, di giocare, di vivere serenamente al pari di tutti gli altri studenti della città.
Da anni sapevamo che avremmo lasciato la scuola D'Azeglio per un’altra sede e immaginavamo che quest'ultima sarebbe stata adeguatamente attrezzata per ricevere gli alunni ed il personale docente e non docente.
Pensavamo, altresì, che saremmo stati informati ufficialmente, ma nulla ci è stato detto, ad oggi, a tal proposito!
E però, caro Sindaco, pur apprezzando la Sua sensibilità e tempestività di intervento per adeguare parte di questo immobile alle necessità del 118, nonostante sia il 12 giugno, Lei continua ad ignorare le urgenti impellenti e esigenze della numerosa comunità scolastica.
C’è spazio in questa città per gli studenti della scuola “M. D’Azeglio”, I circolo didattico e scuola emblema di Barletta?
Forse no, perché dall’intervista rilasciata ai media in occasione dell’inaugurazione degli spazi destinati al118, Lei ha dichiarato “Questa domanda me l’aspettavo perché la domanda è fatta apposta per dire mò c ma fé? Si troverà una soluzione!
Certo è che il primo luglio nella nostra scuola entrerà la ditta appaltatrice per i lavori finanziati dal PNRR e la comunità scolastica è sfrattata. Ci sarà una casa provvisoria ad accoglierci?
In attesa di un Suo formale atto amministrativo, Le chiediamo, altresì, tutte le certificazioni relative all’immobile accogliente, come quelle igienico sanitarie, di superamento delle barriere architettoniche e quant'altro previsto dalle normative nazionali vigenti per l’edilizia scolastica.
La comunità scolastica chiede con fermezza che la SCUOLA MASSIMO D’AZEGLIO non perda la propria identità e che torni a rappresentare un luogo simbolo di istruzione, come la storia racconta.
 


Redazione










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