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domenica, 17  settembre 2023



10:59:00
Il rito della vendemmia, cosa è cambiato
Ognuno di noi si deve sentire coinvolto nella lotta al cambiamento



“Dalla pergola nasce l’uva prima è acerba poi matura. La raccoglie il contadino e la schiaccia dentro il tino. Bolle il mosto giorno e notte poi finisce nella botte. Nella botte si riposa finché è un vino color rosa. Dopo tante settimane va a riempir le damigiane, ma lì dentro non vuole stare: ora è pronto da infiascare. Per la festa di famiglia passa poi nella bottiglia, nei bicchieri viene versato e da tutti ben gustato”. A Fasser  Quanto è lontano dal mondo vitivinicolo moderno il rito della vendemmia e il ciclo produttivo del vino, descritto nella filastrocca di Fasser. Era una festa che univa le famiglie, i giovani e gli anziani, le donne e gli uomini. Era una festa che ora non c’è più. La tecnologia ha preso il posto delle braccia, dei tini, delle damigiane, dei fiaschi di una volta. Il vino del contadino non c’è più. La ricerca e l’innovazione tecnologica hanno rivoluzionato la filiera di produzione portando in cantina la salvaguardia della materia prima, l’automazione dei processi e la tracciabilità di ogni fase di lavorazione, dalla vigna sino al prodotto finito. 

L’Italia è leader nella produzione ed esportazione di macchinari per la viticoltura e l’enologia ed è grazie alla ricerca alle nuove tecnologie applicate ai filari che si riesce a seguire la crescita delle viti, intercettare eventuali malattie, programmare interventi fitosanitari, monitorare il contrasto alla siccità con il tempo di irrigazione, verificare la maturazione, migliorare la competitività e la forza di penetrazione sui mercati locali e globali. Brutte notizie arrivano però per la vendemmia 2023 che si presenta come tra le peggiori dell’ultimo secolo con perdite annunciate sino al 40%.

A causare questo grave calo di produzione sono state le eccessive e costanti piogge primaverili che hanno prodotto un aumento delgrado di umidità e quindi un attacco di peronospora, la malattia più pericolosa per la vigna che attacca gli organi verdi della pianta, principalmente le foglie, i germogli e i grappoli, causando danni ingenti. Oggi siamo di fronte a fenomeni climatici estremi, frequenti e devastanti causati dalle attività umane e dal eccessivo consumo di carbone, petrolio e gas.

Ognuno di noi si deve sentire coinvolto nella lotta al cambiamento per ritornare a vivere in un ambiente sano e sostenibile e magari bere un bicchiere di vino del contadino.



Cataldo Colamartino



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