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ll palazzo ex Banca d'Italia di Barletta intitolato a Vincenzo Desario
Nato a Barletta nel 1933 e scomparso a Roma nel novembre 2020



L’ex sede Banca d’Italia di Barletta è dedicata alla memoria di Vincenzo Desario. Il suo ricordo, celebrato nel giorno del compleanno, si eterna nell’epigrafe che richiama il “Lustro dato alla città durante la sua carriera nella Banca d’Italia” fino a raggiungerne i vertici.

Desario avrebbe compiuto oggi novant’anni. Nato a Barletta nel 1933 e scomparso a Roma nel novembre 2020, entra in Banca d'Italia nel 1960 percorrendo la carriera di ispettore nell'ambito della vigilanza bancaria, fino a divenire Direttore centrale per la Vigilanza nel 1983. Nel 1993 assunse la carica di Vice direttore generale e l’anno successivo quella di Direttore Generale, che ricoprì fino al 2006 quando fu nominato Direttore generale onorario.

Lo scoprimento della targa, voluta dall’Ente civico e posta all’ingresso dell’edificio situato nel centro urbano (tra via Cavour e corso Garibaldi, da oltre un ventennio destinato a sede di uffici comunali), è avvenuto stamane da parte della vedova Luciana e del Sindaco di Barletta Cosimo Cannito. Numerosi ed emozionanti i ricordi di sensibile umanità familiare e professionale narrati dai figli Davide e Gabriella. Tra i presenti il Capo Dipartimento Vigilanza Banca d’Italia Giuseppe Siani, la Direttrice Centrale dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) Francesca Palisi, il Viceprefetto di Barletta Andria Trani, Sergio Mazzia, l’Assessore alla Cultura Oronzo Cilli.

Il Primo cittadino Cannito nel corso della cerimonia ha evidenziato il ruolo di alta responsabilità onorato con passione e competenza da Desario anche in congiunture storiche complesse per il Paese che ne ha sempre apprezzato il profilo. “Un motivo di fierezza per l’Amministrazione comunale e tutta la comunità territoriale tributare questo omaggio, che tratteggia un modello umano e professionale nel quale i giovani devono riconoscersi e potersi ispirare per il futuro nei rispettivi percorsi di crescita, da compiere all’insegna dei valori morali fondanti e del progresso civile che Desario sosteneva”.

Il Capo Dipartimento Vigilanza Banca d’Italia Siani ha ricordato come “Ascoltare Desario era occasione di apprendimento e orgoglio per tutti noi. Con rigore morale, indipendenza di giudizio e grande disponibilità verso le nuove leve, egli ha contribuito alla ristrutturazione del sistema bancario avvalendosi, nel proprio operato, di una riconosciuta visione anticipatoria strumentale alla vasta esperienza maturata sul campo, puntando sull’inderogabile rilievo dei controlli metodici. Conoscerlo ha rappresentato un privilegio”.

La Direttrice Centrale ABI, Palisi, lo descrive “Uomo di alti princìpi, animato da spirito di servizio, lungimiranza, indipendenza, protagonista di momenti fondamentali nella storia della regolamentazione bancaria.  I suoi insegnamenti – ella ammette – inspirano tutt’oggi l’attività dell’intero settore”.

Il Viceprefetto di Barletta Andria Trani Sergio Mazzia, invece, ha pubblicamente rimarcato l’elevato valore esponenziale dell’intitolazione odierna che sintetizza la “Scelta condivisa per ricordare una figura simbolo di grande laboriosità”.
 


Redazione



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